Tour de France 2023, ancora fuga: Matej Mohoric trionfa al fotofinish su Kasper Asgreen! Bettiol 8°, Trentin 9°
Matej Mohoric conquista al fotofinish la 19ª tappa del Tour de France 2023. Al termine di una volata tiratissima il corridore della Bahrain – Victorious si impone in rimonta su Kasper Asgreen (Soudal – QuickStep), che sfiora così una clamorosa doppietta in fuga. Assieme a Ben O’Connor (Ag2r Citroën), che ha provato ad anticipare lo sprint finendo poi terzo, i due sono riusciti ad anticipare un gruppetto di inseguitori poi regolato da Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) su Mads Pedersen (Lidl – Trek). Anche loro nella fuga di 36 uomini che ha segnato la corsa, formandosi dopo il TV di giornata, Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates), chiudono rispettivamente in ottava e nona posizione.
Il video dell’arrivo
Il racconto della corsa
I corridori ci promettono battaglia nelle interviste pre-gara e le aspettative non sono deluse. Nel caso qualcuno avesse ancora dubbi, a chiarire che sarà giornata da fughe ci pensa lo scatto di Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) che arriva non appena il direttore di gara dà il via ufficiale a questa 19ª tappa, per moltissimi ultima occasione di poter vincere in questa edizione. Dopo una serie di nuovi scatti, l’azione successiva arriva ad opera di Victor Campenaerts (Lotto Dstny), che resta davanti per qualche chilometro, nei quali ovviamente alle sue spalle proseguono i tentativi. Ripreso l’ex recordman dell’ora è Peter Sagan (TotalEnergies) a giocarsi le sue carte nell’approccio al primo GPM di giornata. Il gruppo si fa così sempre più lungo, ma resta ancora compatto, almeno fino a quando non partono Anche Mads Pedersen (Lidl – Trek) e Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), che sono i primi a scavare un gap che supera i dieci secondi.
Alle loro spalle si susseguono i tentativi, con anche Bryan Coquard (Cofidis), Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) e Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep) che si affacciano in testa. Finita la salita Pedersen prova ad aumentare il ritmo, ma viene rallentato da un Lutsenko molto meno a suo agio nell’affrontare le curve ad altissima velocità, che intanto dietro vede il gruppo spezzarsi e Adam Yates (UAE Team Emirates) resta in un secondo troncone, riuscendo comunque rapidamente a rientrare grazie al provvidenziale aiuto del suo team.
Mentre la strada continua ad essere selettiva portando alcuni corridori a defilarsi, dal gruppo che nel frattempo ha ripreso i battistrada ripartono alcuni uomini, con Stefan Kung (Groupama-FDJ) che si mostra tra i più insistenti, nuovamente con Alaphilippe, con Pedersen e Lutsenko sempre ben presenti. L’azione successiva arriva ad opera di Nils Politt (Bora-hangrohe), che tuttavia viene ripreso poco dopo. Si muove così Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost), creando davanti un gruppetto di 15 unità. Tra queste emergono Warren Barguil (Team Arkéa – Samsic), Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Jack Haig (Bahrain – Victorious), Julian Alaphilippe (Soudal – QuickStep), Georg Zimmermann (Intermarché – Circus – Wanty), Nils Politt (BORA – hansgrohe), Victor Campenaerts (Lotto Dstny), Mads Pedersen (Lidl – Trek) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates), che riescono ad allungare in maniera decisa sul resto del gruppo.
Il loro vantaggio dopo 60 chilometri di corsa tocca i 30 secondi, salendo ad un massimo di 1’20” poco dopo, ma in gruppo Israel – Premier Tech, Uno-X Pro Cycling ed EF Education – EasyPost decidono di intervenire. Inizia così un testa a testa serrato che vede il gap restare per una ventina di chilometri stabile intorno al minuto. La situazione cambia quando davanti Politt è vittima di una rottura di catena, venendo così raggiunto e superato dal gruppo. Gli otto uomini rimasti in testa perdono un passista di grande qualità e il loro vantaggio comincia a scendere progressivamente. In salita Barguil prova a forzare l’andatura, ma il gap non riesce più a salire oltre i 40 secondi e al traguardo volante la situazione cambia completamente.
Dopo aver vinto la volata grazie al supporto del compagno Mathieu Van Der Poel, Jasper Philipsen prosegue infatti nella sua azione, portando fuori un nuovo gruppetto. A seguire la coppia Alpecin Deceuninck sono Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), Krists Neilands (Israel – Premier Tech), Lars van den Berg (Groupama – FDJ), Matej Mohorič (Bahrain – Victorious), Oliver Naesen (AG2R Citroën Team), Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team), Alberto Bettiol (EF Education-Easypost), Christophe Laporte (Jumbo-Visma), Daniel Oss (TotalEnergies), Anthony Turgis (TotalEnergies), Simon Clarke (Israel – Premier Tech), Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team), Luka Mezgec (Team Jayco – AlUla) e Søren Wærenskjold (Uno-X Pro Cycling Team), ma da dietro altri uomini decidono di muoversi, comprendendo il pericolo.
Sono così in 29 a muoversi, tra cui ovviamente molti uomini delle formazioni che prima tiravano, mentre stavolta restano fuori gli Intermarché – Circus – Wanty, che infatti inizialmente provano a reagire in favore di Biniam Girmay. Stavolta tuttavia davanti sono in troppi a tirare ed è impossibile, per una squadra, sola, tenerli a bada. Il ricongiungimento non tarda così ad arrivare, ma subito Campenaerts rilancia, formando una nuova coppia al comando assieme a Clarke. Mentre dietro sono i Jumbo-Visma a controllare un gruppo che ormai non ha più nessuna fretta, il duo di testa riesce ad accumulare un vantaggio che sfiora il minuto ai piedi del secondo GPM di giornata.
È qui che esplode definitivamente il gruppetto composto da Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), Ben O’Connor (AG2R Citroën Team), Hugo Houle (Israel – Premier Tech), Ion Izagirre (Cofidis), Krists Neilands (Israel – Premier Tech), Neilson Powless (EF Education-Easypost), Matej Mohorič (Bahrain – Victorious), Oliver Naesen (AG2R Citroën Team), Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team), Marco Haller (BORA – hansgrohe), Kasper Asgreen (Soudal – QuickStep), Alberto Bettiol (EF Education-Easypost), Christophe Laporte (Jumbo-Visma), Daniel Oss (TotalEnergies), Anthony Turgis (TotalEnergies), Fred Wright (Bahrain – Victorious), Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Simon Clarke (Israel – Premier Tech), Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team), Luka Mezgec (Team Jayco – AlUla), Luke Durbridge (Team Jayco – AlUla), Søren Wærenskjold (Uno-X Pro Cycling Team), Dylan Groenewegen (Team Jayco – AlUla) e Jordi Meeus (BORA – hansgrohe).
Nel momento in cui in testa Clarke cede esplode infatti la corsa. Ripreso l’australiano, primo a muoversi è Asgreen, al cui perentorio scatto rispondono solamente Mohoric e O’Connor. I tre si riportano velocemente su un ormai esausto Campenaerts, che non può far altro che lasciarli andare, venendo rapidamente raggiunto anche da Izagirre e Zimmermann, che provano ad inseguire. Dietro invece Pedersen forza l’andatura per mandare in difficoltà le altre ruote veloci, portandosi appresso Pidcock, Barguil, Haig, Izagirre, Zimmermann, Van Der Poel, Naesen, Bettiol, Laporte, Strong, Pedersen e Mezgec. Questi uomini concludono lo strappo a venti secondi dal terzetto di testa, ma vengono poco dopo raggiunti anche da Benoot, Alaphilippe, Houle, Neilands, Van Den Berg, Haller, Turgis, Wright, Philipsen, Trentin, Tiller e Groenewegen.
A quel punto dietro saltano gli accordi, con una fase di scatti che vede gli Alpecin-Deceuninck muoversi in copertura l’uno dell’altro, vanificando i numerosi tentativi di Laporte e Pedersen. I 15 secondi rimasti al terzetto di testa potrebbero essere chiusi facilmente se ci fosse accordo, ma ormai dietro vanno solo a scatti. L’azione successiva di Matteo Trentin, seguita da Alberto Bettiol vede nuovamente Mathieu Van Der Poel fare da stopper. A raggiungerli per primo è Zimmermann, poi seguito da Laporte, che porta con sé Pedersen e Philipsen, nonché Pidcock e Mezgec. Questi nove uomini hanno a quel punto 25 secondi da recuperare ai battistrada a dieci chilometri dalla conclusione, mentre uno sfortunato Barguil, vittima di una foratura, prova ad inseguire da solo, ormai senza speranze.
L’accordo dietro è difficile da trovare e il gap sale così a trenta secondi, con i quali i tre uomini di testa entrano nei cinque chilometri finali. L’intesa al comando è perfetta e non basta la doppia linea che provano ad organizzare, ormai troppo tardi, gli inseguitori. La vittoria è così una questione fra gli uomini di testa. Nell’ultimo chilometro, dopo aver tutti dato l’ultimo cambio, si arriva con Asgreen in testa, Mohoric a ruota e O’Connor in terza posizione. L’australiano prova a perdere un paio di metri prima di fare l’unica cosa che può fare, cercando di anticipare a 400 metri dall’arrivo sperando che gli altri due, più veloci di lui, si guardino. Asgreen tuttavia non ci pensa un secondo e si getta subito nella scia dello scalatore, che dunque deve rapidamente arrendersi all’inevitabile. Il danese prosegue così la sua lunga volata, venendo affiancato negli ultimissimi metri da Mohoric, che lo supera solo grazie a uno stupendo colpo di reni.
Risultato Tappa 19 Tour de France 2023
Classifiche Tour de France 2023
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